Club Cinematografico Triestino

Il biscoff in video

Ebbene ho peccato di smania e presunzione.

Il fatto è che la nonna doveva insegnare a mio figlio come preparare un dolce che ha fatto la storia della famiglia: il biscoff. Lui ha preparato  carta, penna e ingredienti, mentre io ho pensato di cimentarmi con una video ricetta, attività che va particolarmente di moda di questi tempi.

Detto, fatto: ho sistemato un po’ di luci e ci siamo riuniti attorno al tavolo della cucina. Naturalmente la solennità della liturgia culinaria voleva che del gruppo facesse anche parte un trovarobe o, meglio, una trovapentole (figura da evitare in futuro perché se le idee non sono chiare nel frattempo che si decide cosa usare il nastro della telecamera scorre).

L’idea mi pareva semplice: lasciar “on” il tasto di ripresa, al massimo fare qualche movimento di macchina o qualche zoomata (per ravvivare il tutto) e poi sopperire con il montaggio.

In effetti ho fatto cosi: solo che alla fine per una ricetta di mezza pagina (fra ingredienti e procedimento, a leggerla ci vogliono 120 secondi) ho girato 42 minuti di materiale! E quando sono passato al montaggio non sapevo dove tagliare, tanto che il film ora sfiora la mezz’ora (il che lo rende molto famigliare ma molto poco fruibile).

Che cosa era successo? Prima di tutto i novanta anni dell’interprete (la nonna) si sono fatti sentire con tutte le precisazioni del caso (comprese quelle superflue e ripetute). Poi per un bel po’ di tempo siamo stati in stand by per permettere al figliolo di scrivere i suoi appunti (e non tutti sono eliminabili perché magari c’è sovraimpresso qualche consiglio). Anche la trovapentole ha contribuito ad allungare il brodo con le sue indecisioni sul contenitore che era meglio usare in una determinata fase. Aggiungo anche che se una pietanza è preparata da chi la prepara abitualmente la velocità di esecuzione è decisamente migliore rispetto chi la spiega “step by step”.

Alla fine ne e uscita una sperimentazione interessante (il film è su Youtube a questo link), ma la sua valenza è soprattutto famigliare (per la serie “mamma si è appassionata, noi ci siamo divertiti ed il dolce meritava le fatiche”).

Una videoricetta va classificata senz’altro fra i documentari: in fin dei conti descrive un’attività e poco importa, ai fini della catalogazione, che si tratti di preparare un dolce o andare a fare un viaggio spaziale.

Non ci resta che trarre consigli dalla sperimentazione: prima di tutto documentare processi noti ed evitare la didattica. Poi è importante che il processo sia ben famigliare sia agli attori che a chi riprende le scene. Concordare bene l’atteggiamento che l’interprete principale deve tenere nei confronti dei presenti. Se possibile interrompere il corso degli eventi in più punti, in modo da riprendere differenti spezzoni magari da angolazioni differenti (eventuali punti doppi saranno i benvenuti durante il montaggio). Portare a casa qualche scena particolare, ad esempio qualche movimento di macchina, qualche primissimo piano eccetera.

Se avanza tempo (e se è possibile) prevedere prima una prova “a freddo”.

Bene, per chi non avesse sopportato il film ma avesse avuto la bontà di seguire queste mie note, ecco la giusta ricompensa: la ricetta!

 

INGREDIENTI

  • 3 uova
  • 140 g zucchero
  • 90 g farina
  • 50 g noci sgusciate
  • 50 g pinoli
  • 100 g uvetta
  • 50 g cioccolato fondente per dolci
  • 1/2 bustina lievito per dolci
  • burro e farina per lo stampo

Preparare anche un foglio di carta di allumino e uno stuzzicadenti per saggiare la cottura.

 

PREPARAZIONE

Qualche ora prima mettete a mollo l’uvetta, in acqua con l’aggiunta di un po’ di rhum.

Dividete i tuorli dagli albumi (uova a temperatura ambiente!).

Montate gli albumi a neve ben ferma.

Versate lo zucchero sui tuorli e sbattete energicamente fino ad ottenere uno zabaione liscio.

Versate la neve nello zabaione in modo da incorporarla delicatamente.

Sminuzzate le noci (rompendole con le mani).

Sminuzzate la cioccolata (sarà bene farlo con un coltello).

Nel composto zabaione – neve versate la cioccolata, le noci, i pinoli. Mescolate.

Aggiungete ora la farina (che conterrà la mezza bustina di lievito) e mescolate.

Per ultimo incorporate l’uvetta (che avrete lasciato colare) e mescolate, questa volta rigorosamente a mano per non rompere gli acini.

Imburrate uno stampo, possibilmente rettangolare, e spolveratelo di farina. Versate il preparato e livellatelo con un cucchiaio.

Il forno va preriscaldato a 150°. Inserite il dolce ed aumentate la temperatura. Quando il termometro segna 180° partite a contare 20 minuti. Al termine di questo tempo verificate l’aspetto del dolce: deve essere marrone abbastanza scuro. Se però tendesse a bruciare copritelo con un foglio di alluminio. Proseguite la cottura per 10..20 minuti e verificate il suo stato infilando uno stuzzicadenti nel dolce che sarà cotto quando il legno risulterà ben asciutto.

Lasciatelo raffreddare e toglietelo dallo stampo. Va avvolto in uno straccio da cucina e lasciato seccare per due giorni.

Si consiglia di tagliarlo a biscottini rettangolari.

E’ ottimo anche per accompagnare bevande, compreso il vino (bianco in particolare).

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