Club Cinematografico Triestino

SUI FILM DEL CONCORSO UN PAESE UNA CITTA’ 2016

SERATA TECNICA DI COMMENTO AI FILM PARTECIPANTI AL CONCORSO UN PAESE UNA CITTA’ 2016

a cura di Claudio SEPIN

21 aprile 2016

I film che hanno partecipato al cocnros erano di buona qualità complessiva. Tuttavia ci sono state alcune smagliature e Claudio SEPIN le ha rilevate ma, soprattutto, ci ha fornito alcuni consigli per migliorare e “tirar su i punti” (così facevano le donne una volta, proprio per riparare le smagliature della carissime calze femminili).

Questi non sono appunti rigorosi della serata, che si è avvalsa di alcuni contributi in video che qui non riproduciamo. Perciò ci limitiamo ad elencare (e lo facciamo anche con poco ordine) alcuni degli argomenti trattati.

SEPIN è partito dall’esposizione delle voci che vanno valutate dai giudici (non dimentichiamo che lui faceva parte della commissione che ha partorito questo sistema, codificandolo). La prima voce è proprio “Soggetto”.  Nel caso del concorso a tema (come era UN PAESE UNA CITTA’)  l’argomento era ben definito dal titolo. Forse non tutti i film partecipanti lo hanno rispettato. In definitiva sarebbe bastato dare più “peso” al contesto nel quale si sono effettuate le riprese.

Le zoomate (da non usare più,anche per lo stile oggi richiesto) ci creano sempre delle evidenti imperfezioni. Infatti le nostre macchine tendono a muoversi sia quando sono tenute a mano sia quando sono sul cavalletto risentendo del comando impartito normalmente grazie ad un pulsante – fisso. Per ovviare all’inconveniente si può ricorrere ad un taglio del mosso con il montaggio alternando la breve zoomata iniziale e quella finale con altre clip dello stessa location.

Come sempre si nota una certa mancanza di sceneggiatura, ovvero di racconto. Ed è un fatto inspiegabile perché il racconto è una cosa che facciamo naturalmente. Anche senza ricorrere alle riprese, infatti, siamo prodighi di spiegazioni. “Ero nel tale posto, ho visto i tali panorami, mi è successo questo, sono stato testimone di quest’altro, ho notato che…” Se facciamo mente locale ci sarà facile “tradurre” queste frasi in bellissime scene concatenate al “racconto per immagini”.

E’ già stato detto nella serata tecnica sul sonoro: il parlato deve essere abbastanza essenziale. E’ inutile sottolineare un tramonto dicendo che … è un tramonto. Nei film di viaggio, inoltre, alle volte si cade nell’ “errore della guida turistica” che si dilunga in maniera scolastica sulla descrizione. Rischiando di annoiare lo spettatore (anche se dice cose interessanti e storicamente ineccepibili).

Non dimentichiamoci, in genere, che i nostri software permettono di giocare con le regolazioni delle luci: è logico che se abbiamo ripreso la luna e vogliamo “caricare” la scena sarà bene scurirla e tingerla di blu (se non lo è già sufficientemente) in modo da sottolineare il fatto che “è la luna”.

La regia richiede che si usino sapientemente gli attori presenti in scena. Ovvero le persone riprese. Ad esempio in un film di viaggio può capitare di riprendere una persona che cammina, tipicamente un nostro congiunto. La camminata deve essere naturale e non “robotica”. Per renderla spontanea basterà inserire qualche piccolo movimento, guardarsi in giro, guardare per terra per un attimo, magari (se non si hanno idee migliori) guardare l’orologio per capire che ora è. Si propone un esercizio: soffermarsi, mentre siamo in strada seduti ad un bar o fermi a in attesa di un bus, guardando come si muove la gente.

Fra le possibilità che ci vengono offerte dai nostri software di montaggio vi è anche lo “zoom digitale”, sia per migliorare l’inquadratura sia per accennare ad un carrello in avanti o indietro

Per la musica vale sempre la solita avvertenza: attenzione alla musiche troppo note. Tolgono il senso di attesa e sorpresa allo spettatore, anzi possono essere controproducenti perché suggeriscono lo svolgimento prima ancora che il fatto si evolva. Attenzione a non scegliere musiche che ci piacciono ma usare quelle che più si adattano al soggetto.

I film normalmente riprendono persone che si muovono, vivono, agiscono. Anche se non sono veri attori vanno valorizzati. nel caso di film di viaggio basta soffermarsi su qualche soggetto che attira la nostra attenzione, effettuando qualche ripresa specifica. Se poi stiamo sviluppando un racconto con un po’ di attenzione ne faremo un protagonista e non una comparsa, ovvero una persona in grado di rappresentare il filo conduttore del nostro lavoro.
Non sempre ci accorgeremo di ciò durante le riprese, ma potremo forzare il racconto in fase di montaggio, con una sapiente scelta delle clip che ritraggono i nostri vari personaggi.A questo proposito ha proposto un film del concorso rimontandolo seguendo una sceneggiatura diversa dall’originale.

 

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